Skip to content

La Rete Donne e Foreste: radici, tronco e chioma di una rete per una maggiore parità di genere nel settore forestale

La Rete Donne e Foreste: radici, tronco e chioma di una rete per una maggiore parità di genere nel settore forestale

Nella foto: Alessandra Stefani presidente Cluster Italia Foresta Legno, Manuela Romagnoli prof. ssa Unitus, Annalisa Paniz Direttrice Aiel, Erica Bo funzionaria settore foreste Regione Piemonte, Francesca Maito responsabile comunicazione Aiel, Maria Rita Gallozzi presidente FSC Italia, Tiziana Stangoni dott.ssa forestale libera professionista, Sabrina Diamanti dott.ssa forestale libera professionista, Fernanda Giorda dott.ssa forestale libera professionista, Silvia Bruschini giornalista forestale Compagnia delle Foreste

In occasione della Giornata Internazionale della donna dell’8 marzo, nella newsletter di questo mese proponiamo l’intervista a Silvia Piconcelli di Confargricoltura, una delle co-fondatrici della Rete Donne e Foreste, alla quale anche Vanessa Gallo e Margherita Brambilla di Fiper hanno prontamente aderito, all’atto della sua nascita lo scorso anno.
Scopriamo insieme di cosa si tratta.

1. Cos’è e quando è nata la “Rete donne e foreste”?

La Rete nasce, nel 2024, dall’intuizione e dalla condivisione di alcune professioniste del mondo forestale che hanno sentito l’esigenza di riunire e rappresentare tutte le donne che si occupano di boschi a qualsiasi titolo (imprenditoriale, accademico, professionale, formativo) al fine di iniziare a raccontarne i ruoli, i valori e le esperienze. Questo proprio perché nel comparto forestale nazionale sono ormai tante le figure femminili che ricoprono diversi ruoli, da quelli più tecnico scientifici a quelli politico manageriali, delle quali però se ne esaltano ancora poco le capacità e le competenze. In questo senso la Rete Donne Foreste rappresenta lo spazio dedicato a tutte coloro che condividendo percorsi formativi e professionali del settore, vogliano confrontarsi con altre figure che sono riuscite a trasformare la loro passione in un mestiere. L’impegno che si prefigge la neocostituita Rete è di quello di coltivare un futuro più equo, dove professionalità, passione e competenza non abbiano genere.

2. Quali sono i principi del Manifesto della “Rete donne e foreste”?

Il Manifesto della Rete Donne Foreste è una prima iniziativa concreta pensata per la valorizzazione del ruolo femminile nel settore forestale; ruolo che seppur dimostrato quotidianamente nei diversi ambiti del comparto, è caratterizzato da un potenziale non sufficientemente sviluppato in termini di competenze e professionalità. L’obiettivo del manifesto è quello di avviare un percorso di sensibilizzazione e promozione affinché il numero di donne nel settore forestale possa crescere contando su professionalità, competenza, passione superando la diffidenza di genere per arricchire il settore con nuove idee e prospettive per una gestione sostenibile delle nostre foreste e di conseguenza della società intera.

Il manifesto, nella sua veste concettuale e grafica, si articola in tre parti ispirate alle componenti fondamentali degli alberi le radici, il tronco e la chioma:

  • le radici rappresentano la volontà di andare oltre l’immagine storica del settore forestale tradizionalmente maschile per arricchirne la crescita l’innovazione e lo sviluppo valorizzando qualità e professionalità anche femminili;
  • il tronco simboleggia la necessità di assicurare oggi il giusto equilibrio della partecipazione femminile nei consessi istituzionali accademici professionali pubblici o privati a tema foresta
  • la chioma che rappresenta l’impegno a garantire alle giovani donne che si affacciano al mondo del lavoro la stessa facilità di accesso alle professioni forestali a tutti i livelli, da quelli manageriali a quelli tecnici e operativi.

Il manifesto vuole essere dunque lo strumento per crescere insieme in questa sfida, fatta di superabili barriere, aperto ad un pubblico, non solo di donne ma di uomini che desiderano contribuire alla costruzione di un settore forestale che favorisca un percorso di crescita professionale e soprattutto più lineare e accessibile alle giovani che desiderano trasformare la loro passione in una professione.

Ad oggi, il manifesto, è stato sottoscritto da più di 300 persone che ne hanno promosso l’iniziativa e da diversi enti ed associazioni del settore forestale ed affini. Proprio in questi giorni stiamo inserendo tutti i nuoi patrocini nel manifesto stesso per poterne ampliare la conoscenza e la diffusione nei diversi ambiti del comparto.

3. Quante sono le donne impiegate nel settore forestale rispetto agli uomini? Perché ritenete che si debba promuovere la loro presenza in questo ambito?

Se si prendono a riferimento i dati dell’occupazione femminile nel settore forestale si evince come il comparto occupi 446.000 uomini e solo 63.000 donne (12,4%), mentre in Italia sono impiegati poco più di 50.000 operatori, di cui 5.500 donne (10,8%) (dati European Institute for Gender Equality, EIGE – 2020), numeri che evidenziano ancora come la rappresentatività femminile nel settore sia bassa, anche se nel settore della formazione il trend sta invertendo la rotta. A fronte di ciò, in diversi ambiti lavorativi e professionali del settore diverse donne sono riuscite ad affermarsi ed a traguardare i propri obiettivi di carriera, superando le sfide imposte dagli stereotipi di genere. Per questo ci auspichiamo che attraverso attività di accompagnamento e di empowerment si possa colmare sempre più il divario della rappresentanza di genere e riscoprire che oltre ad essere un Paese forestale, siamo anche un Paese di donne forestali.

4. Qual è il valore aggiunto delle donne in questo settore?

Nella tradizione l’archetipo della figura femminile è legato a quello della cura e della protezione ed ovviamente tali inclinazioni possono accompagnare le competenze tecniche nelle sfide lavorative generando innovativi modi e strategie di sviluppo delle filiere forestali. Accanto a questo la spiccata capacità tipicamente femminile del multitasking e della gestione contemporanea di sistemi complessi può rapprappresentare uno sguardo nuovo sulla scelta delle politiche di settore future.

5. A cosa vi riferite, nel manifesto, quando parlate di “diffidenza di genere”?

Nel nostro slogan “”Liberiamo l’energia delle donne per superare la diffidenza di genere.” siamo andate oltre l’accezione della differenza di genere che ovviamente va colmata in tutti i settori, per sottolineare invece l’importanza della necessità di superare quella “accoglienza scettica” o “velata mancanza di fiducia” che spesso le professioniste del settore percepiscono da parte degli altri interlocutori quando gli viene affidato un incarico, questo perché il settore forestale da sempre è stato di appannaggio prevalentemente maschile e ad oggi ancora lo stereotipo di questa prevalenza di genere è molto radicato.

6. Quali saranno le prossime azioni che la Rete intendere mettere in atto?

I prossimi passi saranno la promozione di iniziative che favoriscano la parità di genere e la tutela dell’ambiente, con la consapevolezza che solo attraverso la collaborazione e l’inclusione si possano affrontare con successo le sfide del futuro. Tra le varie proposte in cantiere, oltre a quella di incontri e momenti di scambio con le aderenti, quella di creare una attività di mentoring one to one rivolta alle giovani che si affacciano al settore.

In questa direzione, abbiamo organizzato, per sabato 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, un webinar dal titolo “Coltiviamo insieme il futuro del pianeta” in collaborazione con AUSF Italia (Confederazione delle Associazioni Universitarie degli Studenti Forestali d’Italia) per parlare del ruolo professionale delle donne nell’ambito forestale italiano. Questo proprio mnell’ottica di coinvolgere i giovani e gli studenti che possono dare ulteriore linfa, vigore ed entusiasmo a sostegno delle pari opportunità nel mondo forestale.

Condividi