Tirano – Si è svolta oggi a Tirano la prima giornata del semester meeting del Progetto europeo BeCOOP, di cui FIPER è “pilot partner” per l’Italia. Una delegazione europea composta da un pool di organizzazioni internazionali (White Research dal Belgio, Goiener e CIRCE dalla Spagna, ESEK, CERTH e Q-PLAN International dalla Grecia, Copenhagen Business school dalla Danimarca, OBS e WUELS dalla Polonia, SEV dall’Italia Sud Tirolo e IEECP dall’Olanda) si è riunita nelle sale dell’Ecomobility Hotel Curt di Clement per fare il punto dell’attività svolta dai partner nell’ultimo semestre e sulle buone prassi da mettere in campo per promuovere fattivamente le comunità delle bioenergie nelle zone montane.
“La scelta di organizzare il semester meeting con tutti i partner europei del progetto proprio a Tirano è nata a Bruxelles, durante l’incontro di valutazione e monitoraggio del progetto stesso, alla presenza della Commissione europea” dichiara il project manager BeCOOP Dimitrios Chapizanis, di White Research. “L’esperienza volta a sviluppare una comunità dell’energia nei comuni di Tovo, Mazzo e Lovero a partire dalla valorizzazione della filiera legno-energia locale è un punto di riferimento per tutti i partner europei. Il progetto BeCOOP è di estrema attualità, perché ha l’obiettivo di favorire l’autonomia energetica dalle fonti fossili nelle aree interne, attraverso la valorizzazione dei residui legnosi presenti sui vari territori: in Polonia l’impiego di paglia per la produzione di agri-pellet, in Spagna la sperimentazione di “cippatino” in mini reti di teleriscadamento e in Grecia l’uso dei residui della lavorazione del caffè come biocombustibile”.
Attualmente le bioenergie in Europa rappresentano il 60% della quota di energia rinnovabile, ricoprendo il 13% del mix energetico e generando quasi un milione di posti di lavoro. In Italia contribuiscono al 43% della produzione rinnovabile e all’8% dei consumi totali.
La filiera biomassa-energia, in Italia, in questi anni ha permesso di ricominciare a “coltivare” i boschi abbandonati: la biomassa prelevata di bassa qualità non avrebbe avuto altro sbocco commerciale se non quello energetico. L’impiego energetico ha permesso di iniziare ad attuare una gestione forestale sostenibile nel suo complesso, visto l’attuale valore economico della biomassa. Diverse esperienze in Lombardia, in provincia di Bolzano, in Piemonte e in provincia autonoma di Trento hanno dimostrato che l’attività di prelievo per la gestione forestale ha favorito interventi di prevenzione rischi frane, idrogeologici e incendi. La maggioranza dei progetti di teleriscaldamento a biomassa legnosa vergine rientra nelle misure regionali per la gestione forestale e presidio del territorio.
A partire dall’esperienza maturata in questi anni, il Progetto BeCOOP ha la finalità di promuovere la costituzione di reti di teleriscaldamento a biomassa nell’ottica di formare delle vere e proprie comunità dell’energia in cui I clienti-utenti sono anche fornitori di materia prima (biomassa legnosa).
A riguardo, dal sondaggio promosso da FIPER in collaborazione con il Politecnico di Milano è emerso un forte interesse nei confronti dell’iniziativa: circa il 50% degli intervistati dichiara infatti di essere favorevole all’allacciamento ad un futuro impianto di teleriscaldamento e il 45% è potenzialmente interessato, con una scelta subordinata alla competitività del servizio. Altro dato interessante riguarda i proprietari di boschi privati: il 56% del campione dispone di boschi di proprietà e di questi l’87% dichiara di essere disponibile a vendere la propria biomassa alla futura rete di teleriscaldamento.
Lo scenario di potenza stimata a partire dall’analisi delle utenze (domanda di calore potenziale) si attesta tra i 4 e i 6 MW termici di potenza installata presso la centrale e 400 kW di potenza elettrica. Per riscaldare i tre comuni, attraverso la rete, si è stimato un quantitativo di biomassa legnosa tra le 3.000 e le 4.000 ton/annue, per un valore monetario corrispondente di circa 200.000/250.000 euro (al prezzo attuale del cippato), risorse che rimarrebbero sul territorio a favore dell’economia e dello sviluppo locale.
Commenta il presidente FIPER Walter Righini: “Siamo soddisfatti della risposta della cittadinanza in merito all’interesse per l’iniziativa, a testimonianza che in questo momento storico è fondamentale valorizzare le risorse locali disponibili sui nostri territori montani tra cui le biomasse legnose e l’idorelettrico, se vogliamo ridurre la dipendenza da altri Paesi, contrastare il caro-energia e promuovere lo sviluppo locale. Così come avviene in altri comuni italiani (es: Piombino), chiediamo al Governo che anche i territori montani ove viene prodotta l’energia possano accedere a prezzi calmierati”.
Sono intervenuti anche il sindaco di Tovo Giambattista Pruneri, il sindaco di Mazzo Franco Saligari e la sindaca di Lovero Annamaria Saligari, i quali sono impegnati attivamente nel promuovere l’iniziativa sul territorio attraverso azioni di sensibilizzazione e conoscenza delle buone pratiche della filiera bosco-legno-energia già avviate in Valtellina e in altri territori alpini.
Giambattista Pruneri: “Siamo fieri che i comuni del Mortirolo, conosciuti principalmente per il ciclismo, siano stati coinvolti nel progetto BeCOOP. Per i nostri comuni, che non dispongono di risorse sufficienti per sviluppare una filiera locale bosco-legno-energia, il supporto del progetto BeCOOP ci sta permettendo di valutare con dati alla mano la fattibilità di avviare una rete di teleriscaldamento sovracomunale a partire della gestione del patrimonio boschivo pubblico e di quello dei nostri cittadini”
Annamaria Saligari: “La tromba d’aria della scorsa estate ha evidenziato l’urgenza di intervenire da parte delle amministrazioni pubbliche in interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e di frane. Avviare la filiera dell’energia ci permetterà di provvedere alla manutenzione e cura dei nostri boschi. Sono molto soddisfatta della sensibilità mostrata dai nostri cittadini proprietari di boschi, i quali hanno manifestato un estremo interesse nel poter essere coinvolti nella definizione della filiera di approvvigionamento”.
Franco Saligari: “I prossimi mesi saranno cruciali per definire il modello di business e governance della futura rete. Sono fiducioso a partire dai riscontri avuti sinora sul territorio. Certo, ci rendiamo conto che il progetto è estremamente ambizioso e richiede un’ampia partecipazione e coinvolgimento da parte di tutti i cittadini dei tre comuni”.
I lavori del meeting proseguiranno domani, mercoledì 9 novembre, con la visita dei partner all’impianto di teleriscaldamento TCVVV di Tirano – associato FIPER – e con una visita guidata sul versante montano verso Poschiavo, a cura dell’associazione Ambiente Valtellina ETS che spiegherà ai partecipanti le peculiarità delle foreste e dell’economia di montagna.