DL Semplificazione: una grande opportunità per favorire l’agricoltura circolare e la flessibilità dell’impiego delle FER programmabili

Milano – FIPER ha presentato in collaborazione con il Consorzio Italiano Agricoltura Circolare una serie di proposte di emendamenti (in allegato) che vanno nella direzione di favorire una maggiore flessibilità degli impianti che producono energia elettrica rinnovabili da fonti programmabili (biomasse, biogas).

Maggiore flessibilità nella filiera a monte, attraverso la possibilità di diversificare l’impiego di sottoprodotti di origine agricola, flessibilità a valle del processo produttivo, ovvero la possibilità di produrre e immettere in rete energia elettrica a seconda delle esigenze del sistema elettrico nazionale e svolgere quindi un importante ruolo di bilanciamento di rete.

In particolare, le 2 macro-misure riguardano:
– misura 1 “reflui zootecnici”: intervento per favorire l’impiego dei reflui zootecnici nella digestione anaerobica in sostituzione delle colture dedicate ed incrementare processi virtuosi di economia circolare;
– misura 2 “flessibilità elettrica”: semplificazione per consentire, senza oneri aggiuntivi per lo Stato e per il sistema elettrico nazionale, l’erogazione di servizi di flessibilità alla rete elettrica da parte del parco installato di impianti a biogas, bioliquidi e biomasse. Questi impianti possono operare in assetto flessibile, tuttavia l’attuale quadro legislativo non consente di operare in tal senso.

Le due proposte di emendamenti sono a costo zero, ovvero non impattano in termini di gettito; vere misure di semplificazione che aumentano la performance energetica e ambientale di questi impianti.

Commenta Walter Righini, presidente FIPER:” l’adozione di queste due misure produrrebbe concreti effetti positivi sulla competitività del sistema agroalimentare made in Italy, sullo sviluppo e presidio delle aree rurali, nonché sulla riduzione dell’impatto ambientale dell’attività agricola, senza ulteriori oneri per il Paese”.

Conclude: “Flessibilità a costo zero per il Paese è, a nostro avviso, uno degli obiettivi principali del DL semplificazione”.

Urgenti nuove misure per assicurare l’importante contributo delle biomasse nel mix energetico al 2030

Roma – Le Associazioni delle biomasse siglano per la prima volta un documento unitario per chiedere al Governo di rimettere al centro dell’agenda politica il comparto delle bioenergie. Un settore che produce energia rinnovabile e soprattutto promuove sviluppo locale e presidio del territorio nelle aree cosiddette “interne e marginali”.

Le Associazioni esprimono forte preoccupazione per il futuro del settore. Secondo AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali, EBS, Associazione italiana dei produttori di Energia da Biomasse Solide, Elettricità Futura, la principale Associazione del mondo elettrico italiano e FIPER, Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, risulta prioritario un intervento per il mantenimento dell’attuale capacità di generazione e per lo sviluppo di nuova capacità delle biomasse. Intervento cruciale per la programmazione delle rinnovabili al 2030 e il raggiungimento dei target delineati dal Governo nel Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) inviato a Bruxelles.

Nel Manifesto “Proposte per la continuità e lo sviluppo degli impianti a biomasse legnose” (link al doc), le Associazioni auspicano azioni concrete, a partire dall’emanazione dell’atteso “DM FER2”, ma più in generale di provvedimenti, correlati all’attuazione del PNIEC e del Green Deal europeo, che siano in grado di riconoscere il necessario sostegno ad un settore in grande sofferenza. In mancanza di provvedimenti, le difficoltà attuali nel realizzare nuove iniziative, nonché la progressiva dismissione di un parco impianti ancora performante, renderanno ancora più difficile traguardare gli obiettivi prefissati.

In questa delicata fase di ripartenza per il nostro Paese, la produzione di energia da biomasse (termica, elettrica, climatizzazione) assicura lo sviluppo delle filiere locali, con benefici ambientali, sociali ed economici: dalla gestione e manutenzione del patrimonio forestale, alla valorizzazione dei terreni marginali e all’impiego dei sottoprodotti fino alla redistribuzione del reddito sul territorio. Inoltre, nella produzione di tecnologie e servizi per il settore delle biomasse, l’industria nazionale esprime realtà dinamiche e innovative.

Infine, la programmabilità caratteristica di questa fonte e la possibilità di impiegarla per tutti gli usi energetici, sia in applicazioni utility scale che residenziali, la rendono particolarmente utile nella transizione verso un modello caratterizzato dalla diffusione di fonti intermittenti e di soluzioni di generazione distribuita basate sull’interazione tra produttori-distributori-consumatori (comunità energetiche).

È quindi necessario, ora più che mai, puntare su questa filiera attraverso un contributo più ambizioso di quello proposto dal PNIEC.

Ciac si gira: al via il Consorzio Italiano per l’Agricoltura Circolare

In linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dettati dall’Unione Europea.

Torino – Ripristinare il rapporto autentico tra agricoltura e ambiente, dove nulla si butta e tutto si recupera, facendolo rientrare in ciclo sotto forma di materia o di energia, e dove il rispetto per la terra e per la salute delle persone è al centro.

Da sempre questo è stato e continua a essere l’obiettivo comune del CMA, il Consorzio Monviso Agroenergia, che nel tempo ha costruito “una filiera agricola che rappresenta un esempio invidiabile di economia circolare”; così definita dal Prof. Angelo Frascarelli, docente di economia e politiche agricole dell’Università degli Studi di Perugia e membro del Comitato di redazione della rivista Agriregionieuropa.

Il costante impegno profuso dal settore agricolo nella produzione di cibo, nella valorizzazione di scarti e sottoprodotti, nella produzione di energia rinnovabile e di fertilizzanti organici (il digestato) e nella riduzione delle naturali emissioni degli effluenti zootecnici si sta concretizzando in una visione di progetto più strutturata. È arrivato il momento di capitalizzare e mettere a sistema questo grande patrimonio di tecnologie e know-how per indirizzarlo verso un modello economico sostenibile, nel più ampio quadro di riferimento del Green Deal europeo.

FIPER condivide lo spirito dell’iniziativa promossa da CMA che rappresenta all’interno della Federazione il comparto biogas agricolo. Un percorso che rappresenta la naturale evoluzione per la transizione verso un’economia a basse emissioni, in cui le filiere agricole e forestali ricoprono un ruolo di primo piano.

Solo un grande sforzo in questa direzione e una corretta comunicazione alle persone, ai consumatori e al decisore politico consentirà al nostro settore di avere, anche in futuro, un forte appoggio e un sostegno per il nuovo sviluppo dell’attività. Questo percorso è fortemente promosso dalla Commissione Europea, la quale ritiene che la filiera del biogas sia un tassello importante e centrale nella futura agricoltura circolare europea, rinnovabile e sostenibile, dove nulla diventa un rifiuto e tutto ritorna un valore, in termini di energia e nutrienti.

Afferma Luca Remmert, neopresidente del Consorzio Italiano per l’Agricoltura Circolare (CIAC): “stiamo già costruendo l’agricoltura circolare, quel sistema virtuoso che le istituzioni mondiali, europee e nazionali si sono prefissate di realizzare entro il 2030.

Stiamo già impostando un percorso per diventare sempre più sostenibili, circolari, innovativi, tutelando l’ambiente, le produzioni agricole di qualità e il reddito delle aziende agricole. Stiamo già rispondendo alle richieste di qualità, ambiente, territorio da parte delle persone, dei consumatori.”.

Per proseguire a fare ancora meglio tutto questo, è necessario aggregare tutti gli attori della filiera agroalimentare (aziende agricole, agro industria, imprese dell’indotto), forestale e occorre un “contenitore nazionale” che lavori per unire il settore in questa direzione. Per questo motivo è nato il Consorzio Italiano per l’Agricoltura Circolare, CIAC, e il CMA è uno dei suoi fondatori.

Il primiero selezionato da Legambiente nel progetto europeo multiply

Il Primiero è stato selezionato da Legambiente come uno dei migliori territori a livello europeo nel campo energetico ed urbano.

La prestigiosa nomina è stata effettuata nell’ambito del progetto Europeo “Multiply” finanziato dal programma di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea. Si tratta di un progetto al quale partecipano, oltre che Legambiente, altri 6 partner in rappresentanza di altrettanti stati europei: Germania, Polonia, Ungheria, Austria, Svezia e Olanda.

Il Progetto MULTIPLY si pone l’obiettivo di incoraggiare le autorità locali a sviluppare azioni integrate di pianificazione urbana, coinvolgendo i territori in un programma di apprendimento peer-to-peer dove potranno condividere e discutere i metodi per combinare elementi di mobilità sostenibile, energia e pianificazione territoriale al fine di rendere le città coinvolte più “Climate friendly” e quindi luoghi confortevoli in cui vivere.

Nell’ambito di tale iniziativa, il Primiero, per tramite della locale municipalizzata ACSM S.p.A. avrà il compito di condividere la propria esperienza nel campo energetico e di pianificazione integrata a livello comunale. I suoi risultati, unitamente a quelli di altri 17 territori di eccellenza selezionati a livello europeo (Città Multiply) saranno messi a disposizione di 24 città europee che aderiscono al progetto con l’obiettivo di raccogliere le buone pratiche per introdurle nei propri territori al fine di migliorare significativamente le proprie performance in ambito energetico e di pianificazione urbana (città on the Road).

L’attività di scambio di buone pratiche tra citta Multiply e città On the Road sarà attuata mediante incontri specifici, scambi di dati ed informazioni nonché visite conoscitive.
Grazie a tale progetto si prevede quindi un’ampia visibilità del Primiero in ambito europeo e l’organizzazione in loco di momenti di approfondimento ad alto livello nonché occasioni di reciproca conoscenza ove condividere e conoscere le migliori soluzioni adottate a livello europeo in campo energetico ed urbano.
Il Gruppo ACSM intende mettere a disposizione tutte le risorse necessarie per sfruttare al massimo questa ed altre iniziative che sicuramente nasceranno su scala europea e nazionale per valorizzare le potenzialità che il territorio del Primiero può certamente offrire e ulteriormente sviluppare.
Questo riconoscimento ne è certamente una prima conferma.

Ulteriori informazioni sul progetto sono reperibili sul sito dedicato http://www.citiesmultiply.eu/it/

Piano Lombardia sostenibile: FIPER, transizione energetica all’insegna delle rinnovabili e riduzione delle emissioni

Milano – Nel corso del tavolo tecnico istituzionale del 9 luglio 2020 promosso da Raffaele Cattaneo, assessore al Clima e Ambiente di Regione Lombardia, a cui hanno partecipato anche importanti stakeholder nazionali è stato presentato il percorso che la Regione intende intraprendere per la ripresa all’insegna della sostenibilità. Le due principali linee di programmazione: promozione dell’economia circolare e transizione energetica.

Commenta Righini:” Accelerare la transizione energetica verso l’obiettivo di produzione di FER tra il 31%-33% in Regione Lombardia al 2030 rappresenta una grande opportunità per avviare nuove progettualità correlate alle bioenergie, consolidare il parco impianti esistenti, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili, in particolare dal gas metano a partire dal settore civile e agricolo”.

Fiper ha ribadito l’importanza del teleriscaldamento efficiente quale strumento per ridurre le emissioni e promuovere filiere virtuose a livello locale.

In particolare, ha richiesto maggior chiarezza nell’azione nazionale e regionale in relazione alla strategia energetica che si intende intraprendere per le aree montane; se da un lato, si promuove il teleriscaldamento a biomassa, dall’altro continua il processo di metanizzazione di alcuni Comuni montani. Fiper ha plaudito al ruolo riconosciuto al teleriscaldamento nel Piano Regionale Energia e Clima- PREAC, invitando la Regione a farsi parte attiva, come del resto già avvenuto nell’interlocuzione con il Governo, di estendere il bonus all’allaccio del teleriscaldamento efficiente sull’intero territorio regionale/nazionale.

Altro aspetto saliente oggetto di confronto ha riguardato la promozione dell’economia circolare. A riguardo FIPER evidenzia che il piano di azione di economia circolare è strettamente correlato anche al settore agro-alimentare e al ruolo che la filiera del biogas può svolgere in termini di servizi ambientali.

Pertanto, la Federazione auspica una maggiore interazione e integrazione tra il sottogruppo biogas-biometano e filiere agroalimentari legate al tema dell’economia circolare e una stretta sinergia con la DG Agricoltura.

Altra priorità, proprio a partire dalla forte vocazione agricola del territorio lombardo, favorire la transizione secondo la Strategia europea “farm to fork”, dal produttore al consumatore, per ridurre le emissioni di gas serra nel comparto agricolo-zootecnico e promuovere nuovi stili di produzione e consumo più sostenibili.

Conclude Righini: “ Regione Lombardia in primis si è posta degli obiettivi molto ambiziosi e sfidanti per la ripresa, consapevole che cambiamento climatico, lotta all’inquinamento, sviluppo economico e salute pubblica necessitino di un’unica visione di medio lungo periodo. E’ un momento storico in cui proprio dal territorio più colpito, può partire una strategia che implementi fattivamente il green deal”.

Introdotto l’Ecobonus 110% anche per l’allaccio al teleriscaldamento efficiente nei comuni montani

Righini: “un risultato importante per consolidare e promuovere la filiera bosco-legno-energia”

Milano – È stata approvata dalla Commissione Bilancio della Camera la proposta di inserire l’allaccio ai sistemi di teleriscaldamento efficienti negli interventi oggetto di bonus 110%.
Commenta Walter Righini, presidente FIPER:” questa misura va a premiare la filiera bosco-legno e l’abbinamento delle fonti rinnovabili all’efficienza energetica nelle aree montane garantendo la continuità della gestione dei nostri boschi; esprimiamo invece un certo rammarico per non aver esteso la misura su tutto il territorio nazionale”.

Questa misura nelle aree montane permetterà ai cittadini di sostituire le attuali caldaie a gasolio e gli obsoleti impianti a legna attraverso l’allaccio alle reti di teleriscaldamento a biomassa presenti sul territorio.

Conclude Righini: “un forte apprezzamento ai parlamentari che hanno appoggiato la proposta FIPER e portato avanti con tenacia l’interlocuzione a livello governativo. Ne va del presidio del territorio e dello sviluppo delle aree interne, nonché della coesione sociale e ambientale soprattutto in questo momento di ripartenza post Covid”.

FIPER: urgente la modifica al DL rilancio; il bonus fiscale del 110% non è coerente rispetto agli obiettivi previsti dal Piano Nazionale Energia e Clima

Walter Righini, FIPER: “obiettivo della ripartenza post Covid è riorientare gli investimenti verso l’economia circolare; l’invito a rispettare gli impegni assunti dall’Italia a Bruxelles nella transizione energetica”.

Appello al Governo dalla Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili-FIPER a rispettare gli impegni assunti dall’Italia nel Piano Nazionale Energia e Clima, che l’Italia ha trasmesso a Bruxelles lo scorso 20 febbraio 2020, in cui il Governo ha dichiarato di voler accelerare la transizione dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili.

Esordisce Righini, presidente FIPER:” ormai è chiaro che a livello europeo la fase di ripartenza post COVID sarà caratterizzata dalla transizione verso la green economy; le ultime dichiarazioni di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea vanno in questa direzione; un piano di investimenti dedicato all’innovazione, all’economia circolare e ad aumentare la sicurezza energetica nel mercato EU attraverso un maggior impiego delle fonti rinnovabili.

In quest’ottica, FIPER ha espresso una forte preoccupazione riguardo l’attuale testo dell’art. 119 (comma 1 lettera b) e c)) del Decreto Rilancio che definisce gli interventi di efficienza energetica che beneficiano della detrazione fiscale del 110%.

Infatti, nel comparto del riscaldamento, si dà una forte spinta verso la sostituzione degli attuali impianti domestici con le caldaie a gas ad alta condensazione, senza tener in conto delle altre tecnologie a fonti rinnovabili presenti sul mercato efficienti ai sensi della Direttiva 2018/2002, tra cui il teleriscaldamento abbinato all’utilizzo delle biomasse legnose. Una misura in netta controtendenza rispetto agli obiettivi previsti dal PNIEC che prevede una quota del 30% di fonti rinnovabili entro il 2030.

L’art.119 del Decreto Rilancio, qualora rimanesse invariato nel testo, produrrà invece come effetto una forte “distorsione” nel mercato tra tecnologie fossili e rinnovabili (a favore del gas) e disparità di trattamento che si riflette anche sulla competitività del servizio di teleriscaldamento efficiente. Infatti, quest’intervento premia la penetrazione del “gas” (fonte fossile) per almeno i prossimi 15-20 anni, imputando i costi della distribuzione a carico dell’intera collettività.

E dire che la Direttiva 2018/2002 promuove il teleriscaldamento efficiente tra le misure prioritarie anche e soprattutto per il recupero di risorse energetiche in ambito locale altrimenti inutilizzabili; indicazione del resto, come già accennato, recepita nel nostro ordinamento attraverso il decreto legislativo n.102/2014.

Conclude Righini:” in questa fase di conversione parlamentare, abbiamo inviato una proposta emendativa affinché il Governo intervenga per favorire fattivamente la transizione energetica verso interventi di efficienza energetica che favoriscano la diffusione delle fonti rinnovabili e metta in atto misure coerenti con gli obiettivi definiti dal PNIEC, tra cui la promozione del teleriscaldamento efficiente”.

DL rilancio in GU: dal superbonus alle bollette fino alla mobilità: tutte le misure di interesse

Roma – Entrano finalmente in vigore le misure per imprese e famiglie contenute nel DL Rilancio. Varato il 13 maggio dal Consiglio dei ministri, dopo la bollinatura ieri sera della Ragioneria dello Stato e la successiva firma del presidente della Repubblica Mattarella, il provvedimento è stato pubblicato nella notte nel Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 19 maggio.

Il decreto ha preso il numero 34 del 2020 e ha per titolo “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”.

Si apre ora la partita della conversione che comincerà dalla Camera, con il Governo che – prima con il premier Conte e ieri con il ministro Patuanelli – ha già detto di aspettarsi miglioramenti del testo in Parlamento. Norma sul Superbonus incluso.

Composto da 266 articoli, il DL Rilancio vale 55 miliardi di euro di nuovo indebitamento per un impatto complessivo da 155 miliardi.

Nel testo finale del decreto si trovano tutte le norme di interesse per l’energia fin qui segnalate, seppure con alcuni aggiustamenti a valle dell’ulteriore affinamento del provvedimento post Cdm. Di seguito in sintesi, articolo per articolo.

Il Superbonus per la riqualificazione energetica degli edifici, il sismabonus, FV e le colonnine elettriche. Si trova agli articoli 119-121 del DL una delle novità più citate del provvedimento, il cosiddetto Superbonus. In sintesi la disposizione prevede la detrazione, in cinque anni, nella misura del 110% delle spese sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 per specifici interventi volti ad incrementare l’efficienza energetica degli edifici (ecobonus), la riduzione del rischio sismico (sismabonus) e per interventi ad essi connessi relativi all’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Le norme si applicano agli interventi effettuati da persone fisiche, condomini, Istituti autonomi case popolari, cooperative di abitazione a proprietà indivisa. La detrazione si estende anche alle seconde case, purché in condominio, escluse le unifamiliari. I soggetti che hanno diritto alla detrazione potranno optare, in alternativa, a uno sconto in fattura da parte del fornitore che ha effettuato gli interventi, che potrà recuperarlo sotto forma di credito di imposta cedibile ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari (opzione che era stata cancellata in una bozza del DL girata ieri), ovvero per la trasformazione in un credito di imposta sempre cedibile.

Riduzione degli oneri delle bollette elettriche delle Pmi. All’articolo 30 del provvedimento l’annunciata misura per la riduzione della spesa sostenuta dalle utenze elettriche connesse in BT diverse dagli usi domestici. In particolare per i mesi di maggio, giugno e luglio, l’Arera dovrà rideterminare le tariffe di distribuzione e misura dell’energia elettrica al fine di azzerare le attuali quote fisse indipendenti dalla potenza relative alle tariffe di rete e agli oneri generali per tutti i clienti non domestici alimentati in bassa tensione, mentre per i soli non domestici in BT con potenza superiore a 3,3 kW le tariffe di rete e gli oneri generali saranno rideterminati applicando una potenza “virtuale” fissata convenzionalmente a 3 kW. Sono esclusi gli oneri di commercializzazione. Per l’attuazione della misura p autorizzata la spesa di 600 milioni di euro per il 2020 attraverso un versamento del Mef sul Conto emergenza Covid istituito presso la Csea.

Interventi a sostegno del meccanismo dei Certificati Bianchi. All’articolo 41 del DL si trova l’atteso intervento sui Tee. In particolare, la norma proposta prevede (comma 1) una proroga della chiusura dell’anno d’obbligo 2019, fino al 30 novembre 2020. Tale possibilità, osserva la relazione illustrativa, garantirebbe al mercato un tempo più adeguato per potersi riassestare dopo l’attuale emergenza anche in considerazione della già scarsa liquidità che caratterizzava il sistema. Il comma 2, con riferimento ai Certificati Bianchi per la cogenerazione ad alto rendimento (CAR), permette al contempo di incrementare la liquidità di Certificati immessi sul mercato tramite l’anticipo dell’inizio del periodo di rendicontazione alla data di entrata in esercizio per i nuovi impianti, che a normativa vigente dovrebbero attendere il 1° gennaio dell’anno successivo.

Nasce il Fondo per il trasferimento tecnologico e la fondazione Enea Tech. All’articolo 42 del DL si dispone la creazione del Fondo per il trasferimento tecnologico, istituito nello stato di previsione del Mise con una dotazione di 500 milioni di euro per il 2020 finalizzato a sostegno dei processi di innovazione in particolare delle start-up, attraverso una collaborazione pubblico-privato. La misura era stata annunciata da Patuanelli al termine del Cdm che aveva varato il DL Rilancio, sottolineando in questo percorso il ruolo di Enea nell’ambito delle funzioni ad essa già attribuite in materia di trasferimento tecnologico, previa stipula di apposita convenzione. A questo fine è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro. Sempre allo scopo di “sostenere e accelerare i processi di innovazione” del sistema produttivo nazionale nasce la Fondazione Enea Tech, una fondazione di diritto provato costituita dall’Agenzia e sottoposta alla vigilanza del Mise: per la sua istituzione e operatività è autorizzata per il 2020 la spesa di 12 milioni di euro. On materia di start-up si segnala nel DL Rilancio anche l’articolo 28 che reca disposizioni per il “rafforzamento dell’ecosistema delle start-up innovative”.

Rafforzamento ecobonus auto. All’articolo 44 si trova il rifinanziamento dell’ecobonus auto, introdotto dalla Legge di Bilancio 2019 e che prevede un incentivo all’acquisto di auto con emissioni di CO2 fino a 60 g/km, ossia elettriche pure e plug-in. La norma del DL Rilancio incrementa il fondo di 100 milioni di euro per il 2020 e 200 milioni di euro per il 2021.

Un centro di ricerca per l’automotive a Torino. All’articolo 49 si contempla lo stanziamento di 20 milioni di euro per il 2020 al fine di realizzare un Centro nazionale per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel campo della mobilità e dell’automotive con sede a Torino. Il Centro, si legge nell’articolo, favorisce e organizza attività di ricerca collaborativa tra imprese e altri istituti di ricerca anche attraverso la realizzazione di linee pilota per la sperimentazione di nuove forme di mobilità, “ivi comprese la mobilità elettrica, la guida autonoma e ulteriori applicazioni dell’intelligenza artificiale al settore della mobilità in genere”.

Esonero temporaneo contributi Anac. L’articolo 65 del DL esonera stazioni appaltanti e operatori economici dal versamento dei contributi all’Anac per tutte le gare avviate dall’entrata in vigore del decreto Rilancio fino a fine 2020. Gli oneri della norma sono stimati in 25 milioni di euro.

Accise: dalla soppressione delle clausole di salvaguardia alla riduzione dei versamenti. All’articolo 123 la cancellazione definitiva delle clausole di salvaguardia coperte da aumenti di Iva e accise. All’articolo 129 la riduzione delle rate di acconto mensile dell’accisa sul gas e sull’energia elettrica: da maggio a settembre il versamento deve essere nella misura del 90% di quelle calcolate sui consumi dell’anno precedente. Per il solo mese di maggio il termine del pagamento è spostato dal 16 al 20. All’articolo 131 si dispone che, alla luce della situazione emergenziale, i pagamenti delle accise sui prodotti energetici relativa al mese di marzo, con scadenza 16 aprile, verranno comunque considerati regolari se effettuati entro il 20 maggio. Ancora, all’articolo 132 si indica che per i mesi da aprile ad agosto inclusi i soggetti obbligati ai pagamenti delle accise sui prodotti energetici possano effettuarli, a titolo di acconto, nella misura dlel’80% delle somme che sarebbero dovute. All’articolo 162 la possibilità di rateizzare il debito di accisa per il titolare del deposito fiscale di prodotti energetici.

Sblocco insediamento nuova Commissione Via-Vas. La norma entrata e uscita dalle bozze di DL per consentire l’insediamento della nuova Commissione Via-Vas trova alla fine posto nel DL all’articolo 228. Con l’intervento normativo si sopprime la creazione del previsto Comitato tecnico istruttorio che avrebbe dovuto affiancare la Commissione, la cui mancata costituzione impedisce l’entrata in operatività dei nuovi 40 commissari nominati dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa con decreto del 20 agosto 2019, registrato dalla Corte dei Conti a febbraio.

Arriva il bonus per incentivare la mobilità sostenibile individuale nelle aree urbane. Per agevolare spostamenti individuali sostenibili destinati ad aumentare alla luce della ridotta capacità del Tpl e alla minore propensione ad utilizzarlo per l’emergenza sanitaria, si introduce un “bonus mobilità” destinato ai residenti maggiorenni nei capoluoghi di Regione, nelle Città metropolitane, nei capoluoghi di Provincia ovvero nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti. Il buono è pari al 60% della spesa sostenuta e comunque non superiore a euro 500, a partire dal 4 maggio 2020 (data di avvio della fase 2) e fino al 31 dicembre 2020, per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard, monopattini e monowheel ovvero per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture. Tale ‘buono mobilità’ può essere richiesto per una sola volta ed esclusivamente per una delle destinazioni d’uso previste. Al riguardo, si prevede lo stanziamento di ulteriori 50 milioni di euro per l’anno 2020, per un totale di 120 milioni di euro per tale annualità.

Ricerca e innovazione. Infine l’articolo 238 del DL è dedicato a un “Piano di investimenti straordinario nell’attività di ricerca”, mentre il 239 alla creazione di un Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, con una dotazione 2020 di 50 milioni di euro.

Scarica il decreto

Assemblea annuale FIPER: nella fase 2 del rilancio, prioritario favorire lo sviluppo dell’economia circolare anche nel comparto dell’energia

In data odierna alla vigilia dell’approvazione del Decreto Rilancio, si è tenuta l’Assemblea Nazionale di FIPER, peraltro molto partecipata, nel luogo virtuale ormai familiare a noi tutti in questa dimensione post COVID.

Dalla Federazione, l’invito a considerare il cambiamento climatico, la lotta all’inquinamento, lo sviluppo economico e la salute pubblica in un’unica visione di medio lungo periodo.

Afferma Righini: “Il Decreto Rilancio è uno stimolo a riavviare l’economia attraverso l’efficientamento del parco edifici esistenti; tuttavia, riteniamo che oltre al fotovoltaico e pompe di calore, si debba porre l’attenzione sul consolidamento della capacità esistente a biomassa/biogas e alle filiere di approvvigionamento e componentistica ad essi correlati, come messo in evidenza dal recente studio pubblicato da RSE “Energia da biomasse legnose”.

Per mettere in atto il Green new Deal è prioritario favorire lo sviluppo dell’economia circolare anche nel comparto dell’energia, in particolare e soprattutto nelle aree cosiddette periferiche.

A tal fine, la Federazione sarà impegnata a dar seguito all’attività avviata a livello europeo attraverso la partecipazione diretta in Bioenergy Europe e EBA sulla definizione di proposte di intervento in relazione alla modifica dei criteri di sostenibilità della RED 2, alla modifica della Direttiva sulla fiscalità e ai servizi ambientali correlati all’attività agricola. Da consolidare l’interlocuzione avviata con l’on. Toia vicepresidente della Commissione industria a Bruxelles.

Sul territorio nazionale si riattiverà invece l’interlocuzione e il confronto con i Ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Agricoltura e dell’Ambiente per riportare al centro dell’agenda politica le bioenergie, quale volano di sviluppo locale, soprattutto nella cosiddetta fase 2 e si spera anche con il GSE.

Conclude Righini:” In questa partita è fondamentale comunicare, facendo chiarezza laddove trasmissioni televisive, articoli, o studi puntano il “dito” spesso faziosamente sul nostro operato. In questa prospettiva, sarà priorità della Federazione investire sui social (Facebook, LinkedIn, Twitter), continuando anche sulla stampa, cercando di incrementare in modo esponenziale i contatti e condividere tra persone comuni e politici informazioni corrette e le grandi opportunità che il nostro settore offre alla collettività”.

Avviata la consultazione pubblica di UNI sulla qualità fluido termovettore e emergenze.

Milano – Al via la consultazione pubblica sulle prime due linee guida elaborate dal CTI, a cui FIPER ha partecipato attraverso il gruppo di lavoro CTI 235. I due documenti integrano le delibere ARERA in relazione a:
– Qualità fluido termovettore
– Gestione emergenze

I documenti sono disponibili sul sito dell’UNI all’indirizzo:
https://www.uni.com/index.php?option=com_content&view=article&id=8873&Itemid=2866

La consultazione pubblica, a cui possono partecipare le imprese, si chiuderà il prossimo 9 giugno.

A seguito dell’esito della consultazione pubblica, verranno pubblicati da UNI i testi definitivi.