Economia circolare: residui della gestione del verde pubblico, una risorsa da valorizzare. Appello al Ministro Pichetto Fratin per un intervento urgente

Milano – Un appello al Ministro Pichetto Fratin per chiedere un urgente confronto ed un intervento risolutivo sul tema della gestione dei residui derivanti dalla manutenzione di parchi e giardini. La lettera è partita a firma congiunta, Agci, Aiel, Cia, Cna, Confagricoltura, Confartigianato, Confcooperative, Fiper, Legacoop e Uncem per scongiurare il rischio che questi residui possano essere considerati rifiuti e dunque non più valorizzabili come sottoprodotti all’interno di un processo di economia circolare, in particolare per la produzione di energia rinnovabile.

La richiesta fa seguito a quanto emerso  nell’ambito del tavolo di confronto sul tema della gestione dei residui della manutenzione del verde urbano che si è svolto presso il MASE lo scorso 2 aprile e alla recente risposta 3078471 del 26 aprile 2024, fornita dagli uffici della Commissione europea a seguito di richiesta inoltrata dallo stesso Ministero, che rischia di impedire l’utilizzo di sfalci e potature del verde per la produzione di energia, classificandoli come rifiuti, sempre e comunque, nonostante gli stessi possano essere utilmente impiegati  come  sottoprodotti ai sensi dell’art. 184 del Testo Unico Ambientale, senza alcun rischio per l’ambiente e per la salute.

L’effetto è dirompente per gli operatori della filiera bosco-legno-energia e non soloA rischio interi comparti con effetti devastanti a livello di sistema Paese. Infatti, gli impianti energetici a fonti rinnovabili, con particolare riferimento agli impianti centralizzati e di riscaldamento a biomassa, non potrebbero più impiegare questi residui (perché non autorizzati alla gestione di rifiuti), con un effetto di rigidità sull’offerta del cippato e relativo aumento del suo prezzo. Anche per i Comuni, l’effetto della misura è negativo visto che si registrerebbe un sovraccarico dei sistemi di gestione dei rifiuti ed un aumento dei relativi costi di gestione con ricadute anche sulle tariffe per i cittadini.  Un’interpretazione restrittiva, che, peraltro, non trova corrispondenza nella disciplina degli altri Stati europei, pregiudica le nostre imprese nazionali e rischia di mettere in discussione anche la qualifica di sottoprodotti dei residui derivanti da altri settori, con un effetto a cascata sia in termini economici che ambientali.

Una retrocessione di oltre 15 anni. Urgente quindi un intervento del Ministro Pichetto Fratin per favorire il percorso orientato all’economia circolare, alla transizione energetica e alla carbon neutrality

Le associazioni firmatarie si dichiarano disposte sin da subito a collaborare con gli uffici del Ministero per la definizione di una norma che permetta l’uso a cascata del legno, la valorizzazione dei residui della manutenzione di parchi e giardini oltre che delle foreste, e che possa traghettare verso un modello di sviluppo basato sull’economia circolare, senza ambiguità e dubbi normativi che  frenano il processo di transizione, di  indipendenza energetica e di abbandono delle fonti fossili.

Fiper partecipa al convegno “La foresta urbana, da polmone verde da salvare a rifiuto da smaltire”

Sabato mattina FIPER ha preso parte al convegno “La foresta urbana, da polmone verde da salvare a rifiuto da smaltire”, che si è svolto a Tavagnacco, Friuli. Un altro tassello nella lotta perché i residui derivanti dalla gestione del verde siano considerati sottoprodotti (e quindi valorizzati) anziché rifiuti. FIPER sta lavorando a fianco degli operatori affinché da problema e costo possano diventare definitivamente risorsa.

L’intervento di Fiper inizia al minuto 31.

Fiper e Aiel insieme nella Festa dell’Europa

Fiper e Aiel lanciano proprio in occasione della Festa dell’Europa del 9 maggio una mini-campagna social a fumetti per promuovere la conoscenza delle bioenergie e delle loro potenzialità, anche in vista delle prossime elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno.

Nella prima puntata, la storia del sindaco Daniel. Seguila sulla nostra pagina Facebook: https://www.facebook.com/fiperitalia

Fiper in Finlandia con Bioenergy Europe

In questi giorni sono in corso a Rovaniemi in Lapponia, Finlandia, il board e l’assemblea generale di Bioenergy Europe. Per FIPER è presente la Segretaria generale Vanessa Gallo.

Oltre alla votazione del rendiconto 2023 e del bilancio di previsione 2024, lavori si sono concentrati sulle nuove frontiere della decarbonizzazione e hanno fatto uno speciale affondo sulla tecnologia dei BECCS, gli impianti di stoccaggio del carbonio, dei quali si sta molto parlando ultimamente come ultima frontiera per la riduzione della CO2 in atmosfera, grazie alla possibilità di sottrarla e pomparla e stoccarla nel sottosuolo dopo averla trasformata in forma liquida.

Il programam della due giorni finlandese prevede anche la visita ad un impianto cogenerativo presso la “Napapiirin Energia ja Vesi Oy” (Neve), al 100% di proprietà del Comune di Rovaniemi. L’azienda è anche responsabile della gestione dell’energia e dell’acqua nella zona.

La principale produzione di energia è l’impianto di cogenerazione di Suosiola. L’impianto è una centrale elettrica a contropressione da 120 MWe + 40 MWth. Attualmente può utilizzare il 100% di biomassa, ma finora è stata utilizzata una miscela di biomassa forestale e torba. L’impianto è dotato di un’unità di condensazione dei gas di scarico e utilizza le ceneri dell’impianto per produrre fertilizzanti forestali.

Nel 2020 è stato introdotto anche l’uso dei fanghi delle acque reflue come combustibile aggiuntivo nell’impianto. Il funzionamento della rete di teleriscaldamento bidirezionale a Rovaniemi è lo sviluppo più recente, il che significa che acquistano il calore di scarto dai loro clienti per poi venderlo ad altri clienti.

Insieme all’impianto c’è un terminale per la biomassa forestale.

La missione Bioenergy Europe in Finlandia è stata una visita davvero interessante” dichiara Vanessa Gallo, segretaria generale di FIPER e membro del board di Bioenergy Europe Qui c’è davvero una politica integrata tra energia rinnovabile, mobilità sostenibile e welfare sociale. Possiamo prendere molti spunti noi italiani da questo esempio. Anche la Finlandia, per esempio, che è una terra ricca di boschi e legname, sta orientando il settore delle rinnovabili verso la diversificazione degli approvvigionamenti di fonti energetiche, confermando l’importanza di lavorare per un mix energetico sempre più integrato. Inoltre ci sono forti investimenti nella promozione dell’economia circolare e nell’efficientamento degli impianti, fondamentale per essere all’avanguardia del settore proiettandosi verso il futuro”.

Per un’Europa rinnovabile e sostenibile: Il convegno di FIPER parla del futuro delle rinnovabili con esperti del settore e politici candidati alle europee 2024

Milano – Si è tenuto venerdì mattina, presso l’Orto Botanico di Padova, il convegno annuale di FIPER dal titolo “Per un’Europa rinnovabile e sostenibile. Dal Manifesto di Ventotene al Manifesto delle bioenergie”

La giornata si è aperta con il passaggio di testimone alla presidenza di FIPER. Nel pomeriggio di giovedì 11 aprile si è infatti svolta l’assemblea per il rinnovo delle cariche, che ha eletto Michele Colli nuovo Presidente di Fiper, prendendo il posto di Walter Righini alla guida della fondazione. Righini, che è stato nominato Presidente onorario, ha aperto congratulandosi con Colli e facendogli i migliori auguri di buon lavoro, assicurando il proprio appoggio e la propria presenza.

Al convegno erano presenti rappresentanti di Bioenergy Europe e anche delle altre associazioni italiane che vi afferiscono, quali EBS, AIEL e Turboden e inoltre rappresentanti di Federlegno e Federforeste.

I lavori del convegno prevedevano due sessioni: nella prima sono intervenuti il Presidente del Cluster Italia foresta legno, Davide Pettenella, il Presidente di PEFC e UNCEM Marco Bussone, la Presidente di FSC Italia Maria Rita Gallozzi e il giornalista Gianluca Ruggieri conduttore della trasmissione Il Giusto clima di Radio Popolare, con degli approfondimenti tecnici sulla filiera bosco legno energia, la gestione forestale sostenibile, la comunicazione ambientale.

La seconda sessione invece dedicata alle politiche europee in materia energetica: l’introduzione di Ennio Prizzi, Policy Officer di Bioenergy Europe, che ha esposto il Manifesto delle bioenergie redatto negli ultimi mesi di concerto con tutte le sigle aderenti a Bioenergy Europe (frutto della concertazione tra le diverse posizioni delle associazioni europee e della sintesi trovata a partire dalla eterogeneità delle diverse posizioni sulle bioenergie) ha introdotto la tavola rotonda tra candidati alle prossime elezioni europee in rappresentanza delle principali forze politiche del paese: Paolo Borchia per la Lega, Herbert Dorfmann per la Südtiroler Volkspartei, Alessandra Moretti del Partito Democratico, Sabrina Pignedoli per il M5S e Sergio Berlato di Fratelli d’Italia.

Alla domanda sulla valutazione del Green Deal europeo, le posizioni dei politici si sono delineate in maniera abbastanza netta:

Berlato ha posto l’accento sull’importanza di conciliare le esigenze della sostenibilità con le esigenze della nostra economia e dell’occupazione. Sostenendo che non si debba avere un approccio ideologico, di pura protezione dell’ambiente, ha affermato che il Green deal ha obiettivi condivisibili, ma non sempre lo sono gli strumenti attuati, e inoltre che la pratica applicazione del green potrebbe produrre più danni che benefici.

Borchia ha sottolineato come il difetto del green deal sia a suo avviso la mancanza di concretezza sul tema della competitività, in particolare con l’estero. L’Europa rappresenta solo il 7% delle emissioni mondiali: se gli altri grandi protagonisti dell’economia mondiale non vanno nella direzione della decarbonizzazione, l’Europa non potrà essere incisiva sul cambiamento climatico né competitiva a livello economico mondiale.

Dorfmann al contrario ha affermato con decisione che noi possiamo davvero fare la differenza con le fonti rinnovabili, ottenendo anche maggior indipendenza dalle fonti fossili e dall’approvvigionamento estero. La regione dalla quale proviene, l’Alto Adige, ha dimostrato che il rispetto dell’ambiente può benissimo prosperare insieme alle esigenze dell’economia. Ciò che invece non va bene, tra le normative europee, è quella sulla deforestazione, pensata per i paesi extra europei, ma che in Europa rischia di rendere impossibile tagliare anche un singolo albero e quindi di mettere in difficoltà l’intero comparto biomassa e di creare un danno per le foreste: è infatti doveroso colpire lo sfruttamento illegale delle foreste ma non a costo di interferire con chi fa la gestione forestale sostenibile.

Moretti ha iniziato il suo intervento ricordando come l’Europa davanti alla pandemia e alla crisi ucraina sia stata in grado di passare dal rigore dei conti alla grande apertura che l’ha portata a fare debito per sostenere un processo sociale e solidale e fronteggiare la crisi, unendo principi, valori e uno sguardo lungo sul futuro con il pragmatismo. L’Europa è un continente vecchio demograficamente: non può permettersi di rimanere indietro sulla ricerca tecnologica, l’innovazione e la sostenibilità, perché sono i fattori che ci aiutano sul piano della competitività. Le biomasse, che vanno tutelate come importante fonte rinnovabile e sostenibile, sono state giustamente sostenute all’interno del processo di revisione della RED 2 e della RED3.

Pignedoli ha puntualizzato sul fatto che se c’è un aspetto debole del Green Deal europeo è che le politiche europee hanno bisogno di essere comunicate meglio. Non si può tornare indietro sulla transizione ambientale, che non è in contrasto con lo sviluppo del settore primario e dell’economia più in generale. Le biomasse vanno inserite nel mix energetico e le foreste vanno gestite e manutenute perché dalla loro buona gestione possiamo ricavare biomassa ad uso energetico, il più possibile a km zero.

Vanessa Gallo, segretaria generale di FIPER, che ha condotto la tavola rotonda, ha commentato: “No dobbiamo mai dimenticare o sottovalutare che la filiera della componentistica e dell’approvvigionamento dell’economia del legno sono tipicamente italiane o made in Europe, quindi sono anche propulsori di sviluppo locale e dell’economia nazionale.”

IL confronto si è concluso con l’invito agli europarlamentari a promuovere fattivamente l’economia del legno a partire dalla grande disponibilità dell’Italia sia in termini di know how sia di disponibilità di risorse. Così come ha detto il prof. Pettenella, second il quale l’uso produttivo del legno non è in antitesi con l’uso energetico, è vero piuttosto il contrario: aumentando gli impieghi produttivi aumenterebbero anche i residui di lavorazione validi ai fini della produzione di energia rinnovabile.

Link al programma e le presentazioni:

Nominato il nuovo Consiglio Direttivo FIPER per il mandato 2024-2027. Michele Colli alla guida della Federazione

Padova – Si è tenuta nel pomeriggio l’assemblea annuale 2024 dei partecipanti FIPER, tra i punti all’ordine del giorno il rinnovo delle cariche del Consiglio Direttivo, della presidenza e vicepresidenza.

Undici i consiglieri eletti rappresentanti gli impianti di teleriscaldamento a biomassa e i soci operatori, a testimonianza di un comparto formato da piccole e medie imprese radicate sul territorio.

L’elenco dei consiglieri eletti è il seguente:

  • Michele Colli, di SEM Morbegno, Lombardia, eletto nuovo Presidente di FIPER,
  • Hanspeter Fuchs, di SEV, Provincia autonoma di Bolzano, riconfermato alla carica di vice-Presidente,
  • Rudi Rienzner, di SEV, Provincia autonoma di Bolzano,
  • Luigi Sartori, di Bioenergia Anaunia, Provincia autonoma di Trento,
  • Riccardo Ghidella, di Edison Teleriscaldamento, Nord Italia,
  • Gustav Mischi, di SEV, Provincia autonoma di Bolzano,
  • Alessia Lutzu, di Engie, Nord Italia,
  • Fabio Gallici, della Gallici Srl, Friuli Venezia Giulia,
  • Gionatna Bonomelli, dell’Associazione consorzi forestali della Lombardia,
  • Alessandro Brè, di Cogeninfra, Lombardia,
  • Paolo Giarda, di Carbotermo, Lombardia.

Walter Righini, nominato Presidente onorario dichiara: “Dopo ben 23 anni di Presidenza, iniziata nel lontano 2001 con Pietro Giorgio della SEA di Aosta, Carlo Betta di Bioenergia Fiemme, Carlo Enrico Roggiero di Ecotermica Piemontese, Enrico Poma di Calore Verde con il Sindaco di Ormea Giorgio Ferraris ed il sottoscritto per la TCVVV della Valtellina, FIPER oggi riunisce 102 impianti di teleriscaldamento a biomassa legnosa vergine, 23 soci operatori. Un percorso lungo e laborioso che ha permesso alla Federazione di partecipare attivamente ai tavoli nazionali e nel board di Bioenergy EU, portando le istanze dei territori montani.
Al neopresidente Michele Colli, i migliori auguri di buon lavoro in continuità con quanto svolto sinora”.

Michele Colli, eletto neopresidente commenta: Ringrazio il presidente uscente Righini pioniere della scommessa verde in Valtellina, per l’esempio, la determinazione di costruire in questi 23 anni una Fondazione che rappresentasse gli operatori della filiera biomassa-energia delle aree montane, spesso dimenticati dalla politica”.

Il neo presidente lancia poi le priorità dell’agenda: ”Ora l’Europa ci chiede di evolvere i nostri modelli di business. Ottimizzare le risorse, promuovere una maggiore integrazione tra le fonti rinnovabili nel teleriscaldamento e più in generale accelerare la spinta verso l’uscita dal fossile sono gli obiettivi sul quale si baserà il mio mandato”. 

Fiper può contare sull’esperienza, sul know how, sul pragmatismo delle imprese ad essa associate per essere in prima linea nel garantire un servizio di qualità, rinnovabile a prezzi competitivi.

“Sarà nostra priorità alimentare il confronto con ARERA nella definizione del metodo tariffario definitivo alla luce delle specificità che caratterizzano gli impianti di teleriscaldamento alimentati a biomassa legnosa vergine e delle esternalità che la filiera di approvvigionamento ad essi associata produce in termini ambientali e di protezione del suolo.

Sono sicuro che a partire dalle salde radici della Federazione e insieme alle imprese federate, lavoreremo affinché il teleriscaldamento a biomassa legnosa e più in generale alimentato a fonti rinnovabili, possa giocare un ruolo di primo piano nel comparto del riscaldamento civile sul territorio italiano ed europeo”.

Chi è Michele Colli

Classe 1975, perito industriale, dal 2006 ad oggi, nella società SEM Morbegno, ricopre la carica di responsabile tecnico per la produzione idroelettrica, cogenerazione, biomassa e del teleriscaldamento, referente regolatorio per l’implementazione delle delibere ARERA nel settore elettrico e del teleriscaldamento. SEM Società Elettrica in Morbegno è una società cooperativa storica concessionaria fondata nel 1897 attiva nella produzione e nella distribuzione di energia elettrica e termica attraverso le reti di teleriscaldamento.

Revisore dei conti AIRU, membro di Confcooperative- distribuzione (settore idroelettrico e teleriscaldamento), membro nel gruppo di lavoro CTI settore teleriscadamento- efficienza. Esperienza pluriennale (1994-2006) nel mercato dell’Est asiatico (Cina, Tailandia) per la società ENVI Italia nella figura di responsabile per la partecipazione gare d’appalto, start-up impianti di automazione industriale. 

(da sinistra) Il nuovo presidente Colli con Righini e Fuchs

FIPER presente al tavolo aperto dal MASE su potature e verde urbano nei sottoprodotti

Roma – Si è aperto ieri pomeriggio il tavolo di confronto presso il MASE con la Viceministra Vannia Gava, alla presenza del capo dipartimento per la transizione ecologica Ing. Laura D’Aprile e del capo della segreteria tecnica Dott. Alberto Mattesco sulla possibilità di gestire le manutenzioni del verde nella disciplina dei sottoprodotti.

FIPER ha partecipato al tavolo insieme a Coldiretti, Confagricoltura, AIEL, Utilitalia, Confcooperative e CIC.

Nel confronto, che ha fatto emergere tutte le diverse posizioni, FIPER ha ribadito la necessità di fare chiarezza rispetto alla possibilità di utilizzare i materiali derivanti dalla gestione delle potature e della manutenzione del verde urbano per la produzione di energia nell’ottica della realizzazione concreta dell’economia circolare anche in questo settore.

La Viceministra Gava ha ribadito l’importanza di favorire l’economia circolare attraverso la riduzione di rifiuti e il loro re-impiego nel rispetto dei requisiti previsti dall’art. 184 bis. Il Ministero a tal fine ha comunicato di aver inviato una richiesta di chiarimento alla Commissione Europea lo scorso 20 febbraio per dissipare ogni dubbio interpretativo.

Ritengo positiva l’apertura di un tavolo e la possibilità da parte della Viceministra di avviare un confronto con le diverse associazioni per fare chiarezza e favorire e diversificare gli impieghi di questa importante risorsa sia per fini energetici sia per altri usi” dichiara il Presidente di FIPER Walter Righini “Restiamo ora in attesa di nuovi riscontri, fiduciosi dell’interlocuzione avviata con la Commissione Europea”.