In vista del prossimo incontro del 29 marzo per i negoziati europei sulla direttiva delle energie rinnovabili, le Associazioni della filiera foresta-legno-energia scrivono al Commissario europeo all’economia. Preoccupazione per i contraccolpi che l’attuale impostazione della REDIII, con la definizione di biomassa primaria, causerebbe sull’economia delle aree montane e interne, le comunità locali legate all’industria delle bioenergie e gli obiettivi di decarbonizzazione.
In una fase cruciale di revisione della Direttiva sulle energie rinnovabili (REDIII), le Associazioni della filiera italiana foresta-legno-energia Aiel, Ebs e Fiper scrivono al Commissario europeo all’economia, on. Paolo Gentiloni. L’obiettivo della lettera è chiedere l’intervento della Commissione, ritenuto fondamentale nel trilogo in programma il prossimo 29 marzo, per l’abrogazione della definizione di biomassa legnosa primaria (PWB) e per le relative proposte di emendamento.
Nella lettera inviata, Aiel, Ebs e Fiper esprimono forte preoccupazione per la definizione di biomassa primaria nell’attuale orientamento europeo che determinerebbe l’impossibilità di utilizzare la biomassa proveniente dalla corretta manutenzione e pulizia dei boschi per la produzione di energia termica ed elettrica. Tale decisione si ripercuoterebbe sulle filiere collegate al settore delle bioenergia, pregiudicando lo sviluppo economico delle aree montane e interne del nostro Paese, la cui economia del legno è uno dei driver principali di redistribuzione del reddito e di presidio del territorio, a svantaggio delle comunità locali.
Occorre considerare che la bioenergia rappresenta la principale fonte di energia rinnovabile prodotta sul territorio europeo (56,8% di tutte le rinnovabili) e produce quasi un milione di posti di lavoro in tutta l’UE (964.258 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno). Se non abrogate, le attuali restrizioni proposte dal Parlamento sostenute dalla Commissione nel corso del trilogo, avrebbero un impatto negativo stimato in una riduzione del 20% dell’energia rinnovabile dell’UE. In un momento in cui, in Europa e in Italia in particolare, abbiamo un disperato bisogno di sostituire l’energia fossile importata, questo provvedimento ostacolerebbe la capacità dell’UE di raggiungere le sue ambizioni green e l’indipendenza energetica.
Le Associazioni sottolineano che: “L’attuale definizione di biomassa legnosa primaria non rappresenta un parametro adeguato a determinare la sostenibilità della biomassa legnosa stessa. Per il nostro Paese, inoltre, tale definizione ostacolerebbe la messa in atto della Strategia Forestale Nazionale di recente emanazione, del resto già condivisa anche a livello europeo. In tal senso si è già speso anche il Ministero dell’Agricoltura, Sicurezza Alimentare e Forestale, esprimendo la propria contrarietà all’attuale definizione in corso di negoziazione”.
Lettera allegata qui sotto.
AIEL-Associazione Italiana Energie Agroforestali è l’associazione delle imprese della filiera legno-energia che da 20 anni si occupa di promuovere la corretta e sostenibile valorizzazione energetica delle biomasse agroforestali, in particolare i biocombustibili legnosi. L’associazione rappresenta circa 500 imprese della filiera, tra cui circa il 70% delle aziende italiane ed europee di costruzione di apparecchi domestici e caldaie e, sul fronte dei biocombustibili, circa 150 produttori di legna e cippato e 90 imprese italiane di produzione e distribuzione di pellet. AIEL ha fondato e gestisce in Italia tre sistemi di certificazione: ENplus® (pellet), Biomassplus® (legna, cippato e bricchette) e ariaPulita® (generatori a legna e pellet).
Associazione EBS raggruppa i principali produttori industriali di energia elettrica rinnovabile da biomasse solide, con 18 impianti di potenza superiore a 5 MWe collocati su tutto il territorio nazionale. In Italia il settore rappresenta la maggioranza della produzione elettrica da biomasse solide (1,8 TWhe/anno) che sono per oltre il 90% di provenienza nazionale. L’indotto diretto e indiretto del settore supera i 5 mila lavoratori che operano nei comparti agricolo, metalmeccanico, elettrico e della logistica.
FIPER, la Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, dal 2001 riunisce 96 impianti di teleriscaldamento a biomassa legnosa, 28 operatori di filiera per un indotto di circa 6500 imprese coinvolte. 1250 MW la potenza termica installata e 110 MW elettrici, 1600 km di reti di teleriscadamento, un tessuto produttivo rappresentato da piccole e medie imprese radicate sui territori rurali e montani. In aggregato tra la filiera agricola e forestale, la biomassa impiegata a fini energetici corrisponde in media a 1,6 milioni di tonnellate/annue tra residui legnosi, e sottoprodotti agricoli, rigorosamente in filiera corta. FIPER è membro di FINCO, Bioenergy Europe ed EBA.