Milano – FIPER ha finalmente trovato e incontrato l’associazione a cui affidare le risorse raccolte tra i propri associati a favore dei bambini ucraini vittime del conflitto.
Circa un anno fa, all’indomani dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, FIPER promosse tra i suoi associati una raccolta di fondi a favore dei minori coinvolti nella guerra. Furono raccolti 13.500,00 euro e nell’assemblea dei soci dello scorso aprile si votò all’unanimità di destinarli al progetto “Unbroken kids” di Fondazione Soleterre, per la realizzazione di un centro di riabilitazione fisica e psicologica per i bambini con traumi e ferite di guerra presso l’Ospedale Saint Nicholas di Leopoli.
Infine, nel mese di giugno, il Presidente di FIPER Walter Righini ha incontrato il Presidente di Soleterre Damiano Rizzi e il medico del progetto Roberto Brambilla per consegnare nelle loro mani il contributo dei soci FIPER a sostegno del progetto.
IL PROGETTO
Con lo scoppio del conflitto, l’ospedale ha dovuto attrezzarsi per accogliere e curare gli oltre 900 minori che rimanevano feriti nei bombardamenti, un lavoro complicato dai continui allarmi antiaerei, dall’urgenza di trovare posti letto per tutti i bambini che ne hanno bisogno, dalla difficoltà a reperire le forniture di medicinali dalle aziende farmaceutiche ucraine devastate dal conflitto, dalle condizioni di disperazione in cui i giovani feriti e le loro famiglie si trovano, al loro arrivo a Leopoli.
Oggi il centro Unbroken kids assiste bambini con menomazioni agli arti e neurologiche, che devono essere curati e inseriti in un programma di riabilitazione di lungo periodo, per provare a ritrovare una vita serena e la speranza in un futuro migliore. “Fondamentale è anche l’accoglienza delle famiglie negli appartamenti dedicati, affinché non si spezzino i legami e non si separino i bambini dai loro cari, anche se purtroppo talvolta capita che i bambini arrivino soli, perché anche i famigliari sono rimasti feriti e sono ricoverati altrove o peggio ancora, perché i loro cari sono deceduti” spiega Damiano Rizzi, presidente di Soleterre. “Noi crediamo che si possano curare le persone se non le si lascia sole, per questo ci prendiamo cura di tutta la famiglia del bambino malato e mettiamo a disposizione il team dei nostri 40 specialisti per affrontare i traumi psicologici che la guerra infligge, con un percorso di riabilitazione fisica a psicologica al tempo stesso”.
“Sono arrivato a Leopoli il 10 aprile del 2022 e ho capito subito che sarei rimasto a lungo, perché c’era bisogno del mio aiuto” dichiara Roberto Brambilla, medico specializzato in medicina rigenerativa, impegnato come volontario nel progetto. “Applicando la medicina rigenerativa e utilizzando i prodotti a base di acido ialuronico e collagene riusciamo a ricostruire anche tessuti gravemente danneggiati da schegge di granate e da bombardamenti ed evitare interventi drastici come le amputazioni degli arti. Con queste tecniche e questi prodotti, non solo riusciamo a far guarire ferite un tempo senza speranza, ma anche a farle guarire senza cicatrici. Purtroppo però, tali medicinali non sono facilmente reperibili in Ucraina, dove le aziende farmaceutiche, presenti per lo più nella zona est del paese, sono state danneggiate o chiuse; è necessario farli arrivare dall’Italia o dal resto d’Europa e costano davvero molto”.
“Siamo profondamente colpiti dalle storie e dalle immagini che abbiamo ascoltato oggi da Soleterre. Ciò che abbiamo visto è terribile, non dovrebbe proprio accadere. Siamo però anche felici di aver visto che grazie a Soleterre molte di queste brutte storie possono avere un lieto fine” afferma Walter Righini, presidente di FIPER “Siamo contenti che i nostri associati abbiano raccolto il nostro appello a raccogliere fondi per i bambini ucraini e che all’unanimità abbiano scelto di destinarli al progetto Unbroken kids di Soleterre: quelle risorse sono in ottime mani. Oggi non facciamo solo una semplice donazione, oggi per noi è nata un’amicizia che, spero, durerà a lungo, con Soleterre e con l’Ucraina”.