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Board Bioenergy EU – Priorità: Modifica della RED 3 che ostacola la bioenergia e una comunicazione che abbatta pregiudizi infondati

Board Bioenergy EU – Priorità: Modifica della RED 3 che ostacola la bioenergia e una comunicazione che abbatta pregiudizi infondati

Milano – Si è concluso ieri l’incontro del Board (CdA) di Bioenergy EU a Praga presso la sede di ABIOM, Associazione Biomassa Repubblica Ceca. Vanessa Gallo, segretaria generale Fiper, al tavolo in rappresentanza del settore italiano.

Due le direttrici principali sulle quali il board ha deciso di intraprendere una azione ancor più incisiva: l’azione di lobby politica per eliminare le barriere normative che impediscono alle biomasse di svolgere al pari delle altre fonti rinnovabili un ruolo da protagoniste della svolta energetica e dall’altro una campagna di comunicazione dedicata “Bioenergy: keeping Warm Europe!”

Se da un lato le famiglie, le imprese decidono a fronte dell’emergenza energetica di sostituire il gas con l’impiego delle bioenergie su tutti i territori degli Stati Membri, il Board ha ribadito l’urgenza di intervenire a livello di Stati Membri e sugli europarlamentari sui recenti provvedimenti europei che sfavoriscono lo sviluppo delle bioenergie.

In particolare, Bioenergy EU ritiene azione prioritaria intervenire per conseguire l’eliminazione della definizione di “biomassa primaria all’interno della Direttiva RED 3 che rischia di rendere complicato l’approvvigionamento di biomassa per i sistemi di teleriscaldamento e l’innalzamento dall’attuale definizione di 7,5 MW a 10 MW della taglia degli impianti a biomassa, con la conseguenza di lasciar fuori tanti impianti di dimensioni ridotte (che producono elettricità, riscaldamento e raffrescamento) i quali invece servono il loro territorio all’interno di una virtuosa filiera corta di sviluppo locale.

Un’altra urgenza in vista del prossimo Consiglio europeo del 30 settembre 2022 la proposta di estendere l’esenzione alle bioenergie per l’applicazione del CAP di 180 euro/MWh già previsto per il biometano.

Bruxelles propone questo price cap per i ricavi delle società energetiche con costi di produzione bassi. Peccato, che il costo di produzione di un kilowattora da biomassa è decisamente superiore al fotovoltaico e/o eolico.

L’esenzione di applicazione del Cap alle bioenergie è finalizzata ad evitare di ostacolare lo sviluppo e il consolidamento della filiera biomassa-energia europea, unica fonte programmabile e flessibile nel panorama delle FER (vedasi lettera Bioenergy ed EBA).

Il board ha inoltre ribadito l’importanza di una comunicazione efficace che vada nella direzione di:

  • abbattere i pregiudizi ancora esistenti sull’energia da biomassa, alla quale attribuiscono, sbagliando, il rischio di disboscamento o di inquinamento da polveri sottili;
  • diffondere dati scientifici a supporto dell’uso delle biomasse attraverso un documento già redatto e firmato da diversi accademici e scienziati sull’opportunità economica e ambientale di investire sulle bioenergie;
  • far conoscere ai media e al grande pubblico le tante best pratice presenti sul territorio che già rappresentano in concreto la dimostrazione di come il teleriscaldamento a biomassa possa rappresentare una soluzione a portata di mano per risolvere, in un solo colpo, problemi di approvvigionamento energetico, di indipendenza energetica e infine di sostenibilità ambientale, di sicurezza e stabilità economica.
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