European Bioenergy Future Conference: FIPER c’è!

È in corso a Bruxelles la tre giorni della European Bioenergy Future Conference, alla quale FIPER sta partecipando in rappresentanza della filiera bosco-legno-energia italiana e anche come membro del board di Bioenergy Europe, nella persona della Segretaria generale Vanessa Gallo.

La Conferenza, che, come dice bene il suo titolo “Where policy meets market”, quest’anno ha voluto porre l’accento sul rapporto tra politiche e mercato, nel tentativo di porre in luce le vie per avviare velocemente in tutta Europa la transizione energetica.

Durante i lavori della conferenza, si è aperta con la relazione del Presidente di Bioenergy Europe Christoph Pfemeter, è stato presentato il Manifesto delle bioenergie, da sottoporre a tutte le forze politiche europee in vista delle prossime elezioni europee di giugno 2024: avente il fine di stabilire un comune obiettivo europeo tra operatori e decisori politici in tema di bioenergie, il Manifesto promuove alcuni concetti chiave quali “defossilizzare l’Europa”, “potenziare la sicurezza energetica”, “andare verso le emissioni di CO2 negative”.

Obiettivi ambiziosi sui quali Bioenergy Europe e FIPER saranno in prima linea.

FIPER al Summit Regione Lombardia: bioenergie fondamentali per la transizione ecologica

Si è svolto ieri nella cornice di palazzo di Regione Lombardia la prima giornata del Lombardia World Summit un momento per consentire l’incontro tra stakeholder e partner internazionali. Un’occasione per illustrare i progetti che verranno realizzati sul territorio regionale e le diverse sinergie tra il mondo imprenditoriale lombardo e la dimensione internazionale. Focus: innovazione, ambiente, sostenibilità economia circolare quali driver per attirare nuovi investimenti ed essere più competitivi nel mercato internazionale.

La voce del territorio, i vari tavoli istituzionali a cui sono le imprese, associazioni di categoria, università, istituzioni.

Fiper ha partecipato al tavolo denominato “Ambiente, clima, transizione energetica” in cui il presidente Righini ha illustrato il potenziale di sviluppo della filiera legno- energia sia per le aree montane e interne che per le aree metropolitane. Unire efficienza energetica all’impiego di fonti rinnovabili (biomasse legnose) è la ricetta FIPER. Diversi gli esempi citati, tra cui nel comune di Cinisello, un nuovo progetto di riqualificazione edilizia è stato avviato proprio in questi giorni nel complesso scolastico presente nel Parco nord, tra i più grandi di Europa, in cui 4000 studenti si riscalderanno con biomassa legnosa, con un risparmio di circa 300.000 euro/annui sulla bolletta energetica.

Promuovere fattivamente l’economia circolare: in montagna, incrementare la gestione forestale sostenibile attraverso i piani di assestamento forestale, in città favorire l’impiego dei residui legnosi derivanti dalla gestione e manutenzione delle foreste urbane (parchi, patrimonio arboreo pubblico.).

Regione Lombardia e il suo sistema produttivo possono giocare un ruolo importante in questa filiera anche e soprattutto sull’evoluzione tecnologica dei sistemi di abbattimento emissioni sia in ambito industriale che domestico. Conclude Righini: “dobbiamo fare di necessità, virtù! I limiti orografici del bacino padano e il conseguente problema della qualità dell’aria, possono e a nostro avviso, devono, diventare uno stimolo per continuare ad investire in innovazione e diventare un’eccellenza a livello internazionale”

Oggi il secondo giorno di confronto.

Le fake news colpiscono anche le biomasse: campagna denigratoria e di falsa informazione diffusa da produttore di gas.

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Milano – Le fake news non risparmiano il settore delle bioenergie! Martedì scorso, in occasione della Giornata internazionale dell’albero, Liquigas, azienda di produzione e distribuzione di gas (fonte fossile) ha diffuso una campagna volta a denigrare la produzione di energia da biomasse legnose (fonte rinnovabile), diffondendo informazioni parziali e tendenziose e immagini costruite ad arte per distorcere pesantemente la percezione comune sull’impiego della legna per usi energetici.

Il teleriscaldamento a biomasse legnose viene demonizzato come se fosse il responsabile di emissioni climalteranti pesantissime e di deforestazione dilagante. La realtà è molto diversa invece: le emissioni di PM dei nostri impianti, dotati di sistemi di abbattimento delle emissioni all’avanguardia e certificati, si avvicina moltissimo a quella di impianti a gas (dati facilmente reperibili da ARPA Lombardia, per esempio). A differenza di questi ultimi, le centrali a biomassa sono al centro di filiere virtuose sia di gestione forestale sostenibile sia di economia circolare nelle aree interne e montane, che come ben sappiamo tendono a spopolarsi e a venire abbandonate” spiega Walter Righini, presidente di FIPER. “Da anni cerchiamo di fare informazione corretta sulla sostenibilità della filiera bosco-legno-energia, fondamentale per un uso corretto e consapevole di questa risorsa a kilometro zero. L’impiego energetico secondo il principio a cascata rientra tra le azioni prioritarie della Strategia Forestale Nazionale promossa dal Ministero dell’Agricoltura, Sicurezza Alimentare e delle Foreste, a testimonianza del valore ambientale, economico e sociale di questa filiera. L’invito quindi a non “buttar fumo negli occhi” e discernere le informazioni. Fiper insieme alle altre associazioni di categoria, da non ultimo il cluster legno di cui fa parte, continuerà con maggior efficacia e forza a collaborare con Università, enti di ricerca, governi regionali e Governo, associazioni di agronomi forestali per dimostrare dati alla mano che si può o meglio si deve promuovere la decarbonizzazione della ns economia attraverso un maggior impiego delle bioenergie.  

Il tema dell’uso delle fonti fossili come il gas è ormai al centro dell’attenzione anche a livello europeo. “Bruxelles sta chiaramente chiedendo ai paesi membri di abbandonare gradualmente le fonti fossili. Ad esempio, sul PNRR non ci sono finanziamenti per gli impianti di teleriscaldamento che fanno uso anche del gas” chiarisce Vanessa Gallo, Segretaria generale di FIPER e membro del board di Bioenergy Europe Inoltre, spesso si dimentica di ricordare che nel calcolo delle emissioni del gas bisognerebbe sempre comprendere anche le emissioni fuggitive, che impattano molto sul clima, tant’è che si deve lavorare su di una loro riduzione di più del 70% entro il 2030. Inoltre, è importante capire che il nostro paese e l’Europa tutta hanno bisogno di diversificare le fonti, creando un mix energetico che ci traghetti verso la sostenibilità: gettare cattiva luce sulle fonti rinnovabili non va certo in questa direzione”.

La campagna denigratoria è stata stigmatizzata anche da Luigi Torregiani di Compagnia delle Foreste, che si occupa di ricerca e comunicazione ambientale specifica sulle foreste e i boschi, e che sui social ha scritto che “Il mondo del legno è attaccato quotidianamente, talvolta con motivazioni grottesche e bizzarre. Ma queste accuse arrivano il più delle volte da persone mosse da buona fede, che non conoscono come funziona la gestione del bosco. In questo caso, invece, siamo di fronte ad un attacco da parte di lobbies del fossile che conoscono molto bene la realtà, e che scelgono di utilizzare questo tipo di comunicazione per puro interesse. Lo considero molto più grave e, personalmente, disdicevole”.

A testimonianza di quanto detto, sono sempre di più le aziende e i privati che, anche nelle grandi città, stanno passando da impianti a gas a impianti a biomassa legnosa, non solo per la stabilità dei prezzi che una filiera corta e locale garantisce, ma anche per la sostenibilità ambientale che questi impianti garantiscono.

FIPER al Lombardia World Summit 2023

Giovedì 23 e venerdì 24 novembre Fiper prenderà parte al Lombardia World Summit 2023, partecipando al tavolo di lavoro “Ambiente, clima e transizione energetica”, per portare la voce della filiera bosco-legno-energia e farne emergere le potenzialità nell’ottica della transizione energetica e della sostenibilità.

https://lombardiaworldsummit.com/

Leggi il programma di Giovedì 23 novembre
Leggi l’elenco dei relatori e dei temi del tavolo Ambiente Clima Transizione energetica
Leggi il programma di Venerdì 24 novembre

Intervento di FIPER a Ecomondo 2023

Fiper ha partecipato a #ecomondo2023, al seminario “Energia dal bosco per la decarbonizzazione e la transizione energetica”: interessante confronto del settore bosco-legno-energia sul presente ma soprattutto sul futuro del nostro paese, dal punto di vista dei boschi, delle imprese del legno, forestali ed energetiche, della ricerca.

Ecco  l’intervento della Segretaria Generale di Fiper, Vanessa Gallo, alla tavola rotonda del seminario di Ecomondo: la sua risposta alla domanda su cosa chiediamo e cosa ci aspettiamo dal mondo della politica e delle istituzioni.

Il complicato e affascinante mestiere di raccontare le foreste

Luigi Torreggiani è giornalista e dottore forestale. Collabora con la rivista “Sherwood – Foreste ed Alberi Oggi” e cura per Compagnia delle Foreste la comunicazione di progetti dedicati alla Gestione Forestale Sostenibile e alla conservazione della biodiversità forestale. Realizza e conduce podcast, video e documentari sui temi forestali. Ha pubblicato “Il mio bosco è di tutti”, un romanzo per ragazzi, e altre storie forestali illustrate per bambini.

1. Cos’è Compagnia delle Foreste e di cosa si occupa?
Compagnia delle Foreste è una società privata che si occupa di editoria, comunicazione e innovazione in campo forestale e ambientale. Da quasi trent’anni produce “Sherwood – Foreste ed Alberi Oggi”, la principale rivista italiana rivolta al settore forestale e ambientale e nel tempo ha seguito tutti gli aspetti di comunicazione di tantissimi progetti, curando la realizzazione di pubblicazioni, siti web, video, podcast, organizzando eventi e attività di partecipazione. Siamo anche casa editrice: pubblichiamo libri e manuali a tema forestale che poi distribuiamo attraverso la nostra libreria online Ecoalleco, che raccoglie volumi anche di altri editori. Le nostre caratteristiche principali sono la passione per le foreste e la gestione forestale sostenibile, la flessibilità, che ci permette di svolgere attività molto diverse tra loro, e la propensione all’innovazione e al pensiero critico, elementi fondamentali di crescita non solo personale, ma anche collettiva.

2. Quali sono i temi che a tuo avviso vanno raccontati di più e per quale motivo?
Credo che al giorno d’oggi la priorità non sia più soltanto quella di avvicinare le persone al tema ambientale, di far accrescere loro la sensibilità verso la tutela della nostra “casa comune”: per fortuna, in questo periodo storico, c’è grande attenzione su questi aspetti, soprattutto tra i giovani. Perciò credo che a fianco della necessaria sensibilizzazione sulla tutela dell’ambiente sia oggi fondamentale educare alla complessità del rapporto tra esseri umani e risorse naturali. Per la nostra vita su questo pianeta necessitiamo di servizi ecosistemici derivanti dalle foreste: legno, ma anche acqua, prodotti selvatici, spazio per il tempo libero, protezione idrogeologica e tanto altro ancora. Per generare questi servizi occorre gestire attivamente il patrimonio forestale, che oggi copre quasi il 40% del territorio nazionale. Quando dico gestire intendo prima di tutto pianificare in modo partecipato: con una buona pianificazione, il più possibile condivisa, si riescono a tenere assieme, sullo stesso territorio, funzioni produttive ed efficaci attività di conservazione della natura. Troppo spesso queste due facce della stessa medaglia sono state raccontate come separate, antitetiche, e ciò ha generato incomprensioni e aspri conflitti. Sono convinto che un equilibrio sia possibile… e che per raccontare questo equilibrio una buona comunicazione sia fondamentale!

3. Cosa significa salvaguardare le foreste in Italia oggi?
Ci sono vari livelli da analizzare. Dal punto di vista della superficie forestale il nostro Paese assiste ormai da un secolo ad una costante avanzata del bosco, che è praticamente raddoppiato rispetto alla fine dell’800. Questo è un dato estremamente positivo, che tuttavia non può essere esaminato singolarmente. Occorre anche osservare lo stato di conservazione e di salute di questa enorme superficie (11 milioni di ettari). Anche dal punto di vista della tutela ambientale i numeri sono molto positivi: il 35% circa delle foreste italiane ricade in Parchi nazionali, regionali o nella Rete Natura 2000 e le foreste italiane sono indubbiamente tra le più protette d’Europa. Dal punto di vista gestionale, invece, sussistono indubbiamente alcuni problemi: solo il 15-20% della superficie forestale è pianificata; la proprietà forestale, soprattutto in alcuni ambiti, è estremamente frammentata; molte superfici versano in stato di totale abbandono, generando situazioni ad alto rischio, ad esempio per quanto riguarda gli incendi. Inoltre, in molte aree del nostro Paese, soprattutto lungo l’Appennino, domina una gestione semplificata, che porta oggi alla sola produzione di assortimenti energetici (legna da ardere soprattutto) senza un auspicabile “approccio a cascata”. Questo non è un male a prescindere: l’energia è un bene primario e quella rinnovabile è fondamentale nel percorso di transizione ecologica; la produzione di legna da ardere e cippato rappresenta quindi un servizio fondamentale per molte famiglie che, in alternativa, utilizzerebbero per scaldarsi fonti fossili di energia, come il gasolio. La gestione a ceduo ha inoltre il pregio di essere semplice, alla portata di tutti, e di garantire rapidamente la rinnovazione del bosco, generando reddito costante a proprietari e imprese. Tuttavia, anche in queste aree sarebbe auspicabile, ove possibile, incrementare una gestione maggiormente diversificata e complessa, che veda i boschi cedui più intramezzati, rispetto ad ora, a fustaie e a forme di governo misto. Questo porterebbe benefici economici, grazie alla produzione di legname di maggior pregio e alla possibile attivazione di filiere locali del legno da opera, ma anche benefici paesaggistici e ambientali. Un altro punto critico è la suscettibilità di molti dei nostri boschi alle conseguenze della crisi climatica, che determina disturbi naturali sempre più intensi e frequenti. Anche su questo caso occorre lavorare da subito per portare le foreste a strutture più resilienti.

Per fare tutto ciò serve pianificare e poi gestire attivamente, occorre quindi far tornare le foreste al centro di politiche lungimiranti, che prevedano molto più di ora forme di incentivazione della pianificazione e della selvicoltura… anche in questo caso la comunicazione e l’informazione possono giocare un ruolo fondamentale.

4. Compagnia delle Foreste ha prodotto anche un podcast intitolato “Vaia”: cosa ha rappresentato quella tempesta per te e per le foreste italiane?
La tempesta Vaia ha indubbiamente determinato un prima e un dopo. Quell’evento così impattante dal punto di vista ambientale, economico e sociale, ci ha mostrato chiaramente due cose: che la crisi climatica esiste e che le nostre foreste, in molti casi, sono ancora troppo semplificate e quindi poco resilienti ad eventi di questo genere. Ha inoltre mostrato, sotto gli occhi di tutti, alcune problematiche strutturali del nostro settore, come ad esempio la mancanza di un numero adeguato di segherie e di filiere locali del legno. Oggi l’infestazione di bostrico (un coleottero scolitide), conseguente alla tempesta ma anche ad annate sempre più calde e secche, sta mandando in crisi la specie forestale più importante delle Alpi, l’abete rosso. Tutto questo deve spingerci, mi ripeto, ad investire molto più che in passato sulle foreste e sulla loro gestione attiva, sulle imprese della filiera e sui proprietari di boschi: solo così potremo iniziare davvero un cammino collettivo verso il grande, meraviglioso macro-obiettivo della Strategia Forestale Nazionale: “Portare il Paese ad avere foreste estese e resilienti, ricche di biodiversità, capaci di contribuire alle azioni di mitigazione e adattamento alla crisi climatica, offrendo benefici ecologici, sociali ed economici per le comunità rurali e montane, per i cittadini di oggi e per le prossime generazioni”. La tempesta Vaia prima e oggi il bostrico ci obbligano a procedere rapidi verso questa direzione: la politica dovrebbe capirlo e agire di conseguenza.

Per quanto riguarda nello specifico la comunicazione devo dire che Vaia è stata una vera e propria occasione: da quell’evento in poi sempre più persone si sono interessate alle foreste, che sono improvvisamente tornate sotto i riflettori, anche se purtroppo per un evento negativo. Narrare la tempesta, le sue cause e le conseguenze del suo passaggio, ma soprattutto le sue “lezioni”, ci è sembrato il modo migliore per cogliere questa occasione e dare il nostro contributo per incamminarci verso il futuro con una nuova consapevolezza.

5. Voi producete anche molti video. Tu in particolare hai curato la realizzazione del video “La scrivania di larice”, all’interno del progetto USEFOL, girato con dei giovanissimi attori di una scuola di teatro. Che esperienza è stata?
È stata un’esperienza fantastica, perché, per la prima volta, abbiamo lavorato insieme a ragazze e ragazzi giovanissimi, che sono stati attori di un video, è vero, ma in fondo anche protagonisti di un piccolo-grande percorso formativo che spero li abbia incuriositi e arricchiti. Abbiamo immaginato una storia semplice, ma crediamo efficace, per raccontare quel “mondo nascosto” che sta dietro ogni oggetto di legno. Questa materia prima rinnovabile così importante per la transizione ecologica è ovunque attorno a noi, accompagna da sempre le nostre vite e lo dovrà fare sempre più in futuro, eppure non ci chiediamo mai da dove arriva; se il bosco d’origine è stato gestito bene, come avviene nella maggior parte dei casi in Italia, o se invece è stato cancellato, come purtroppo accade in altre aree del mondo. Porsi questa domanda significa entrare consapevolmente nella complessità del rapporto tra esseri umani e risorse naturali, che in fondo è il grande obiettivo della comunicazione di Compagnia delle Foreste verso il grande pubblico. Spero che questo video, che è liberamente disponibile su Youtube, venga utilizzato nelle scuole, come viatico per discutere, insieme a studentesse e studenti, di gestione forestale sostenibile. Un piccolo “assaggio” che può aprire le porte a percorsi importanti, oggi ancora troppo poco affrontati, per la formazione di ragazze e ragazzi.

6. Quale strumento comunicativo è il migliore oggi per arrivare ai giovani?
Questa è una domanda da un milione di dollari! È difficile rispondere perché i giovani oggi (ma in realtà tutti noi!) sono totalmente immersi nella comunicazione, da quando si svegliano a quando chiudono gli occhi per dormire. È una comunicazione molto variegata, estremamente diversa dal passato, che mischia strumenti, tecniche e stili. Per farvi un esempio, in un reel di Instagram c’è testo, ci sono inserti video ed elementi grafici, c’è musica, ci sono fotografie e link, il tutto condensato in una manciata di secondi e incastrato tra migliaia di altri contenuti che un algoritmo sceglie se farti o non farti vedere in base ai tuoi gusti e preferenze.

L’elemento cruciale rimane però sempre il solito: la curiosità. La chiave di volta è stimolarla attraverso contenuti semplici e accattivanti, ma non banali o forzatamente “piacioni”. Credo infatti che ragazze e ragazzi (a differenza di quanto noi adulti spesso pensiamo), nella maggior parte dei casi sappiano distinguere e siano attratti da chi tratta determinati temi di loro interesse con onestà intellettuale, senza eludere la complessità. Certi contenuti magari acchiappano meno like in generale, ma colpiscono persone veramente interessate agli argomenti, le quali saranno a loro volta invogliate a diffonderli e ad approfondirli.

Per quanto riguarda la comunicazione forestale il cammino è ancora lungo e in salita, il nostro settore non è molto propenso a narrarsi bene, anche se le cose stanno rapidamente cambiando grazie al ricambio generazionale. Sempre più spesso osservo con felicità la nascita di nuove pagine e profili sui social che trattano in modo accurato di foreste, alberi, ambiente e clima. E sempre più spesso a noi di Compagnia delle Foreste arrivano richieste di accompagnare, attraverso attività di comunicazione, progetti e attività, anche molto tecniche, che prima non contemplavano questa necessità. Sono segnali positivi che mi fanno essere ottimista. Forse stiamo iniziando davvero a capire che le foreste, oggi, interessano potenzialmente a tutti e che noi che vi lavoriamo siamo “osservati speciali” da parte di tantissime persone. Non dobbiamo più “chiuderci a riccio”, arroccarci al nostro essere esperti, ma aprirci alle nuove sensibilità e alle legittime domande della società, raccontando in ogni forma possibile che il nostro lavoro è fondamentale per l’equilibrio tra economia, ecologia e società: i tre pilastri del concetto di sostenibilità su cui si deve basare il futuro. Per poter fare questo con onestà, ovviamente, dobbiamo anche continuamente metterci in discussione, ascoltando cosa ci dice la scienza e abbracciando l’innovazione. Questo rinnovato atteggiamento di apertura, a mio parere, sarà un ingrediente chiave della futura comunicazione del nostro settore.

REDIII published in the OJ

The final text of the Renewable Energy Directive (REDIII) has been officially published in the EU’s Official Journal (OJ) and will enter into force on 20 November. Member States will now have 18 months (until 21 May 2025) to implement it at national level. For more information, please contact Daniel Reinemann.

EUDR Database Trial

The European Commission announced during the last meeting of the Deforestation Regulation Multistakeholder Platform that they will pilot test their database with 100 companies, which will have the opportunity to test the Information System’s functioning and report bugs and issues. Bioenergy Europe has applied for this Multistakeholder Platform and if accepted, members will be able to apply. The deadline is 17 November. For more information, please contact Daniel Reinemann

EU ETS Delegated Regulation

The European Commission provisionally published the Delegated Regulation amending the Commission Delegated Regulation (EU) 2019/11229. The Regulation lays down requirements concerning the Union Registry provided for in Directive 2003/87/EC and applies to allowances created for the purposes of the European Union Emissions Trading System (EU ETS). For more information, please contact Ennio Prizzi